La Notte degli Archivi 2025 – 6 giugno 2025
Archivissima 2025 si apre all’insegna dei futuri possibili: #dallapartedelfuturoNon solo quelli ancora da costruire, ma...
L’archivio è frutto di trasferimenti, sistemazioni e periodi di completo abbandono, ma già da diversi anni il Comune ha intrapreso un percorso di conservazione e valorizzazione del patrimonio documentario e della prestigiosa sede dell’archivio storico.
Custodisce più di 300 metri lineari di documentazione e nel 2014 è giunto a compimento l’inventario della sezione preunitaria di particolare rilevanza storica per il ruolo storico di Campiglia sul territorio. La documentazione più antica risale alla metà del XV sec.
La ricchezza e la varietà di fondi dell’ archivio sono dovute al ruolo egemone svolto da Campiglia, quale sede preferenziale di uffici e magistrature intermedie della burocrazia medicea e lorenese nei confronti dei Comuni vicini.
Già dal 1573 Campiglia era sede di cancelleria comunitativa e a seguito delle riforme del 1776, venne aggregata all’Ufficio dei Fossi di Pisa. La Cancelleria serviva i territori della comunità di Campiglia, Sassetta, Casale, Guardistallo, Montescudaio, Gherardesca e Bibbona. Nel 1815 il suo territorio venne limitato alle sole comunità di Campiglia, Gherardesca e Sassetta, mentre la riorganizzazione delle sedi e delle circoscrizioni cancelleresche del 1826, aggiunse alla cancelleria di Campiglia la comunità di Suvereto.
Campiglia ebbe un ruolo importante anche nell’amministrazione della giustizia, era sede di podesteria, ma nel 1772 la legge di riforma dei tribunali di giustizia abolì il capitanato di Campiglia e istituì in suo luogo un vicariato minore. Durante l’occupazione francese, i preesistenti tribunali vennero soppressi e Campiglia divenne sede di giudicatura di pace. Nel 1848 i vicariati vennero soppressi e sostituiti dalle preture, così Campiglia divenne capoluogo dell’omonimo distretto, comprendente anche le comunità di Suvereto, Sassetta e Monteverdi.
Dal punto di vista amministrativo, Campiglia era già in epoca medievale comune autonomo e la sua autonomia venne riconosciuta sia dalle riforme leopoldine che la eressero a comunità, sia dalle riforme francesi che vi istituirono una Mairie. Con la Restaurazione alla città venne ricostituita la comunità autonoma, amministrata da un gonfaloniere, un priore ed un consiglio generale.